Paratissima Bologna Art Fair

Falene, gufi, lupi ululanti e pipistrelli non sono i soli abitanti delle tenebre. Gli animali notturni sono tanto reali quanto immaginari, se non interiori o metaforici, simboli di fobie o timori, energie negative oppure ossessioni.

 

La notte è teatro di incubi e sogni e, non a caso, dopo il crepuscolo le ombre prendono corpo e proliferano, nutrendo a loro volta inquietudini e affanni, tanto da turbare il sonno e la quiete.

 

Eccentriche principesse gotiche, sirene mutanti e altre ibride creature, emerse da foreste incantate e dall’oscurità, rivelano la presenza di un’altra dimensione, quella onirica, dove tanto l’imprevedibile quanto l’assurdo si materializza. Insolite e sconcertanti apparizioni si moltiplicano in successione, rivelando quel prodigioso e mirabolante universo solitamente confinato nel regno antelucano, in cui senza ordine alcuno e in modo scomposto si mixano realtà parallele a surreali comparse.

 

Affiorano qui sensibilità proprie di un immaginario tanto cupo quanto sublime, contraddistinto dal gusto per il diverso come da un’estetica differente dai modelli noti. È un fascino struggente e misterioso, repulsivo e seducente al tempo stesso, che arriva a toccare le corde più intime del nostro inconscio. E probabilmente è proprio qui, nelle pieghe irrazionali dell’intelletto umano, che palpitano gli animali notturni più misteriosi e difficili da scovare, ovvero quelle pulsioni recondite e segrete, a tratti viziose, che risultano spesso celate agli occhi dei più e al mondo.